turismo a ravenna

Oggi andiamo a…. Ravenna

Ravenna si può definire con certezza un tesoro sconosciuto alla maggioranza degli italiani. Oscurata dalle più famose città d’arte italiane (Firenze, Roma, Venezia, Napoli) è in realtà una cittadina straordinaria che attira turisti e appassionati d’arte da tutto il mondo. Pochi sanno che è stata per tre volte, capitale di tre imperi: dell’Impero Romano d’Occidente, di Teodorico Re dei Goti, dell’Impero di Bisanzio in Europa. Questo passato è testimoniato dalle basiliche e dai battisteri di Ravenna, dove si conserva il più ricco patrimonio di mosaici dell’umanità risalente al V e VI secolo. Pochi sanno anche che Ravenna ha otto monumenti inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e che le spoglie di Dante sono conservate qui, e non a Firenze. Si mangia straordinariamente bene (siamo sempre in Romagna) e d’estate ci sono 35 chilometri di costa tra cui scegliere per farsi un bagno. Per chi ama la natura, a pochi chilometri c’è il Delta del Po e le Valli di Comacchio, oltre alle pinete di Classe e San Vitale e l’oasi di Punte Alberete. Insomma, se anche voi eravate tra quelli che non conoscevano Ravenna, ora non avete più scuse. Scoprite con noi le 10 cose da vedere e fare assolutamente durante una visita a Ravenna.

Il Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna

Avvicinandosi al Mausoleo di Galla Placidia non si immagina che la semplicità dell’esterno nasconda in pochi metri quadrati così splendidi mosaici, i più antichi di Ravenna. Non esageriamo se affermiamo che l’atmosfera del Mausoleo è magica. Fu l’imperatore Onorio (che trasferì nel 402 la capitale dell’ impero d’occidente da Milano a Ravenna) a volere questo mausoleo per dedicarlo alla sorella Galla Placidia. Il tema dei mosaici, infatti, è la vittoria della vita sulla morte, in accordo con la destinazione funeraria dell’edificio. Ma è il cielo stellato riprodotto sulla volta a colpire più di tutto la fantasia dei visitatori e a restare impresso per sempre negli occhi. Pare che la stessa cosa sia accaduta a Cole Porter, che andò a Ravenna in viaggio di nozze alla fine degli anni ’20. La storia racconta che fu proprio il cielo stellato del mausoleo a ispirargli la famosissima Night and Day.

Come: a piedi dal centro di Ravenna
Quando: tutti i giorni dalle 9 alle 19. Mai: 25 dicembre
Quanto: Euro 9.50 (biglietto cumulativo comprensivo di: S.Apollinare Nuovo, Battistero Neoniano, San Vitale, Mausoleo di Galla Placidia, Museo e Cappella Arcivescovile)

La Basilica di San Vitale a Ravenna

Questo tempio a forma ottagonale (l’otto era simbolo di Resurrezione perché era sette, il tempo, più uno, Dio) è fra i monumenti più importanti dell’arte paleocristiana in Italia. Non solo per lo splendore dei suoi mosaici ma per la completa adesione ai canoni dell’arte orientale: non ci sono navate ma solo un nucleo centrale a pianta ottagonale sormontato da una cupola affrescata. Se riuscite a staccare gli occhi dai mosaici, soprattutto dal volto di Teodora, noterete a terra una serie di cerchi concentrici con delle frecce: è un labirinto, come si trovano in molte chiese cristiane. Simboleggia il percorso di uscita dal peccato verso la purificazione. Se volete provare a uscire dal labirinto, vi diamo un piccolo aiuto: si parte dal centro, il resto scopritelo voi.

Come: a piedi dal centro di Ravenna
Quando: tutti i giorni dalle 9.00 – 19.00. Chiusura biglietteria ore 18.45.
Mai: il 25/12
Quanto: Euro 9.50 (biglietto cumulativo comprensivo di: S.Apollinare Nuovo, Battistero Neoniano, San Vitale, Mausoleo di Galla Placidia, Museo e Cappella Arcivescovile)

La Basilica di Sant’Apollinare Nuovo

Da non confondere con Sant’Apollinare in Classe che si trova fuori dal centro storico, a 8 km da Ravenna, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo porta questo nome per differenziarla da un’altra chiesa cittadina che portava lo stesso nome: ospita il più grande ciclo di mosaici del mondo. Le pareti della navata centrale sono divise in tre fasce di mosaici ben distinte: la fasci più alta racconta la vita di Cristo, quella centrale Santi e Profeti e mentre quella inferiore ritrae il famoso Palazzo di Teodorico. La cancellazione della figura dell’Imperatore e di altri personaggi, ricoperti da drappi bianchi, avviene nel momento in cui la basilica passa dal culto ariano (per cui era stata costruita) al culto cattolico. Sulla parete di fronte è ritratto il porto di Classe, uno dei più importanti del Mediterraneo ai tempi dell’Impero Romano.

Come: a piedi dal centro storico
Quando: tutti i giorni dalle 9.00 – 19.00. Chiusura biglietteria ore 19.00.
Mai: 01/01 e il 25/12
Quanto: 9.50 € (biglietto cumulativo comprensivo di: S.Apollinare Nuovo, Battistero Neoniano, San Vitale, Mausoleo di Galla Placidia, Museo e Cappella Arcivescovile

Il Mausoleo di Teodorico

Secondo la leggenda la vasca in porfido rosso che si trova al piano superiore del Mausoleo è la stessa in cui trovò la morte l’Imperatore barbaro. Poiché aveva paura dei fulmini, in un giorno di temporale si rifugiò nel suo mausoleo ma un fulmine venne a colpirlo proprio mentre stava facendo il bagno. Dalla fessura a forma di croce aperta nel tetto del Mausoleo, sarebbe poi arrivato un cavallo nero che lo avrebbe gettato nell’Etna! Sono tante le leggende sulla morte di questo re Barbarò che governò l’Italia per 33 anni portando tolleranza, pace e ricchezza e che si fece costruire questo mausoleo in pietra d’Istria affinché trovasse pace a Ravenna, dove aveva vissuto. La struttura a due piani a forma decagonale e con un massiccio tetto fatto con un unico blocco di pietra lo rende un monumento singolare, completamente differente rispetto agli edifici in mattone di Ravenna.

Come: appena fuori dalle mura nella zona della Rocca Brancaleone. Autobus linea n. 2-5
Quando
: tutti i giorni dalle 8.30 – 19.30. Chiusura biglietteria ore 18.30
Quanto: Euro 4.00. Museo Nazionale di Ravenna e Mausoleo di Teodorico: Euro 8.00 (ridotto Euro 4.00) – Museo Nazionale di Ravenna, Mausoleo di Teodorico e Basilica di Sant’Apollinare in Classe: Euro 10.00 (ridotto Euro 5.00)

La Basilica di Sant’Apollinare in Classe a Ravenna

Tra le basiliche di Ravenna è quella più imponenete e maestosa. I mosaici sfidano per bellezza quelli delle altre chiese della città e ritraggono Cristo circondato dai quattro evangelisti, mentre le pecore simboleggiano gli apostoli. Il volto di Gesù compare al centro della Croce, in un tondo decorato con 99 stelle. Tutta la rappresentazione si svolge tra il cielo e l’incanto di un verde paesaggio paradisiaco ricco di rocce, alberi, fiori ed uccelli variopinti. Oggi la Basilica di Sant’Apollinare in Classe si trova a 8 km dal centro di Ravenna e a qualche chilometro dal mare, mentre quando venne costruita si trovava in riva al mare.Accanto alla basilica, infatti, ci sono gli scavi della grande area archeologica dell’antica città di Classe, sede della flotta romana nell’Adriatico.

Come: con l’auto o l’autobus N. 4 o col treno e 5 minuti a piedi.
Quando: tutti i giorni dalle 8.30 – 19.30. Chiusura biglietteria ore 19.00.
Quanto: Euro 5.00. Biglietto cumulativo con Museo Nazionale e Mausoleo di Teodorico: € 6.00 – Museo Nazionale, Mausoleo di Teodorico e Basilica di Sant’Apollinare in Classe: € 8.00

Il Mausoleo-Tomba di Dante a Ravenna

Per molti è una sorpresa scoprire che la Tomba di Dante si trovi a Ravenna e non a Firenze. Dante morì a Ravenna durante il suo esilio e nonostante i ripetuti tentativi di riportarlo nella città natale, è ancora qui. I Francescani del vicino convento trafugarono e conservarono gelosamente le ossa di Dante per diversi secoli, opponendosi alla volontà di sovrani e papi di riportare le spoglie a Firenze. Furono sempre loro a salvarle dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Oggi a ricordare Firenze e la toscana c’è la lampada votiva settecentesca alimentata con olio d’oliva degli appennini toscani che viene donato ogni anno (la seconda domenica di settembre) dalla città di Firenze.

Come: a piedi dal centro di Ravenna
Quando: tutti i giorni dalle 10.00-18.30
Mai: 1/11, 25/12 e l’1/1
Quanto: gratis

Il Battistero degli Ariani a Ravenna

l Battistero degli Ariani di Ravenna fu costruito durante il regno di Teodorico, quando Ravenna era la capitale dell’Impero e l’arianesimo era religione ufficiale della corte. L’arianesimo è sempre stato considerato un’eresia del Cristianesimo perché secondo la dottrina ariana Cristo era figlio di Dio ma conservava la sua natura umana: solo attraverso il rito del battesimo che la natura divina fu comunicata a Cristo. I mosaici sulla volta del battistero celebrano proprio il battesimo di Cristo. A differenza del vicino Battistero degli Ortodossi, qui il giovane Cristo non viene rappresentato come proveniente da Oriente (“luce da luce, Dio vero da Dio vero”) ma si dirige verso oriente, diventando divino solo nel momento del battesimo. E’ un uomo, quindi non c’è “censura” sulla sua nudità, mentre è immerso nelle acque del Giordano e Giovanni Battista gli comunica il Battesimo. Dall’alto scende la colomba divina, ad irrorare con un soffio di luce, simbolo dello Spirito, il capo del Cristo.

Dove: a piedi dal centro di Ravenna
Quando: tutti i giorni dalle 9 alle 19.30
Quanto:gratis

Il Battistero Neoniano o degli Ortodossi a Ravenna

Il Battistero Neoniano fu la risposta cattolica (del vescovo Neone) all’eresia Ariana, che proprio in Ravenna aveva avuto il massimo splendore sotto il regno di Teodorico. Una contrapposizione che si ritrova anche nel Cristo raffigurato nel mosaico sotto la cupola, che a differenza di quello nel vicino Battistero degli Ariani viene da Oriente (“luce da luce, Dio vero da Dio vero”) ed è divino anche prima del battesimo comunicatogli da Giovanni Battista e dalla colomba divina (gli ariani affermavano il contrario). Si racconta che Carl Gustav Jung (il famoso psicologo) in un suo viaggio a Ravenna negli anni 30 vide nel Battistero Neoniano, un mosaico che rappresentava Cristo mentre tende la mano a San Pietro che sta per affogare. Discusse a lungo di questa immagine con la sua compagna di viaggio e la interpretò come un segno della morte e della rinascita. Solo molto tempo dopo, quando cercò una foto del Battistero Neoniano, si accorse che quell’immagine non esisteteva ed era stata il frutto della sua immaginazione. Jung usò quell’episodio per scrivere bellissime pagine sul rapporto tra inconscio e coscienza e di come anche l’imaginazione modifichi il modo in cui vediamo la realtà.

Come: a piedi dal centro di Ravenna
Quando: tutti i giorni dalle 9 alle 19.00
Quanto:Euro 9.50 (biglietto cumulativo comprendente: S.Apollinare Nuovo, Battistero Neoniano, San Vitale, Mausoleo di Galla Placidia, Museo e Cappella Arcivescovile)

Il Planetario di Ravenna

Il Planetario non è uno dei monumenti più conosciuti di Ravenna, ma è certamente una delle cose da non perdere durante una visita in città. Se vi attira ammirare stelle, pianeti e sistema solare, il Planetario di Ravenna è il posto giusto. Sopra una sala con 56 posti a sedere c’è una cupola di 8 metri di diametro su cui viene proiettata l’immagine artificiale della volta celeste, così come si dovrebbe vedere ad occhio nudo (se non ci fossero inquinamento da luci e da smog). Si spengono le luci e appaiano davanti a vostri occhi, a pochi metri, 3.000 stelle suddivise nei due emisferi: dalla stella Polare alle Nubi di Magellano, dalla costellazione di Cassiopea a quella della Croce del Sud. Un sistema automatico permette di comandare e velocizzare i movimenti degli astri, riproducendo l’alternarsi del giorno e della notte e osservare tutti i pianeti del nostro sistema mentre percorrono i loro movimenti lungo le orbite attorno al sole. All’esterno dell’edificio c’è un grande orologio solare con un quadrante e due meridiane e un Cerchio di Ipparco che permette di conoscere il momento dell’equinozio.

Come: nei giardini pubblici a 300 metri dalla stazione. Con l’auto o l’autobus N. 4.
Quando: tutti i martedi alle 21.00. Per appuntamento Telefono: 0544 62534
Quanto: Euro 5.00.

Cosa e dove mangiare a Ravenna

Ve lo diciamo da subito: Ravenna non è un posto per chi sta cercando di rimettersi in forma, a meno che non abbia una volontà di ferro per resistere all’abbondante, grassa, succulenta e caloricissima cucina romagnola. Si inizia di solito con affettati misti e squacuerone, si prosegue con cappelletti e tagliatelle al ragù, si passa alla carne, ai pesci e frutti di mare o agli ospiti degli abbondanti canali locali, come anguille e rane. Si finisce con un dolce al mascarpone e si accompagna tutto con Albana, Sangiovese, Trebbiano o Pagadebit. Due buoni posti dove assaggiare la cucina tipica locale sono Cà De Vèn e la Locanda del Melarancio in pieno centro storico. Per una piadina al volo ci sono la Piadina del Melarancio sempre in centro e molti altri posti più o meno gradevoli.

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