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Oggi andiamo a… Area archeologica di Aquileia

La seconda Roma

Aquileia, fondata nel 181 a. C., divenne una delle maggiori e più ricche città di tutto l’Impero romano, tanto da essere definita la “seconda Roma”.

Questa splendida città ha un’area archeologica di eccezionale importanza, considerata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.

Gli scavi hanno messo in luce resti del foro romano e di una basilica, del sepolcreto, di pavimenti in mosaico e fondazioni di case (fondi Cal ed ex Cossar), di statue della Via Sacra, dei mercati, di mura, del porto fluviale, di un grande mausoleo e d’altro.

Merita una visita il Museo Archeologico Nazionale di Villa Cassis: uno uno dei maggiori musei archeologici dell’Italia Settentrionale con reperti tutti provenienti da Aquileia o dalle immediate vicinanze Qui potrai ammirare gemme incise, vetri e ambre, ma anche i mosaici pavimentali e il ricco patrimonio epigrafico e lapidario.

Da non perdere anche il Museo Paleocristiano in località Monastero che ospita una ricca raccolta di “tituli” in greco e latino, oltre 130 iscrizioni, e altri reperti paleocristiani e altomedievali. Da due grandi terrazze è possibile anche ammirare il ricco pavimento musivo conservato all’interno.

Orari area archeologica
dalle ore 8.15 alle 18.00 (tutti i giorni)
Ingresso libero

Scavi Archeologici Direzione del Museo Archeologico Nazionale
Tel.: +39 0431 91035
Fax: +39 0431 919537
info@museoarcheo-aquileia.it

Ufficio Turistico
Via Iulia Augusta
Parcheggio / Bus terminal
I – 33051 Aquileia (UD)
Tel.: +39 0431 919491
Fax: +39 0431 919491
info.aquileia@turismo.fvg.it

La basilica

Il primo edificio di culto cristiano aquileiese fu edificato nel 313 d.C. dal vescovo Teodoro. Era costituito da tre grandi aule rettangolari poste a ferro di cavallo, dal battistero e da ambienti di servizio
Le due aule parallele (teodoriana sud e teodoriana nord) erano mosaicate ed adibite alla celebrazione della messa e all’insegnamento delle Sacre Scritture; la sala trasversale, pavimentata a cocciopesto, veniva invece utilizzata come collegamento tra le due aule precedenti.
Verso la metà del IV secolo l’aula teodoriana nord subì un notevole ampliamento allo scopo di contenere un numero sempre più grande di fedeli (aula post-teodoriana nord). Accanto venne costruito un nuovo battistero con vasca esagonale. Detta aula venne distrutta dagli Unni di Attila nel 452 d.C. e mai più ricostruita.
Successivamente anche l’aula teodoriana sud venne trasformata in un edificio a tre navate con un grande battistero di fronte al suo ingresso principale (aula post-teodoriana sud).
Nella prima metà del IX secolo il patriarca Massenzio volle avviare i primi lavori di ristrutturazione di quest’ aula creando il transetto, la cripta degli affreschi (sotto il presbiterio), il portico e la Chiesa dei Pagani.
La basilica attuale è sostanzialmente quella consacrata nel 1031 dal patriarca Poppone dopo le modifiche da lui eseguite (sopraelevazione dei muri perimetrali, rifacimento dei capitelli, affresco dell’abside e costruzione dell’imponente campanile alto 73 metri).
Ulteriori interventi furono apportati dal patriarca Voldorico di Treffen nel XII sec. (affreschi nella cripta massenziana con scene della vita di S. Ermacora, della Passione di Cristo ed altre a carattere allegorico e profano) e dal patriarca Marquardo di Randek nel XIV secolo (archi a sesto acuto fra le colonne e tutta la parte alta della basilica compreso il tetto a carena di nave rovesciata, lavori resi necessari dopo il terremoto del 1348).

Il pavimento esclusivo della basilica

Il grande mosaico pavimentale è del IV secolo ed è il più esteso di tutto il mondo cristiano occidentale.
Venne scoperto nel 1909 dagli austriaci i quali, dopo vari sondaggi, rimossero il pavimento popponiano.
Esso non ha un motivo decorativo uniforme e ripetitivo, ma è diviso in dieci tappeti figurati con soggetti biblico simbolici, ogni scena illustra con vivacità e fantasia verità di fede. Di rilevante importanza sono: la lotta fra il gallo e la tartaruga, le quattro stagioni, i ritratti di donatori e benefattori, la Vittoria, la grande scena marina con all’interno la biblica storia di Giona, il Buon Pastore e diversi animali.

La cripta degli scavi

Nella cripta sono individuabili i resti archeologici di quattro edifici che si sono sovrapposti nel corso di tre epoche: età augustea (pavimenti musivi di una casa romana signorile), II – III secolo (resti murari di magazzini portuali a pianta rettangolare), IV secolo (mosaici e cocciopesto dell’aula teodoriana nord e resti di mosaico della post-teodoriana nord).
Al di là della porta che collegava l’aula trasversale in cocciopesto con l’aula nord di Teodoro possiamo ammirare il grande mosaico: gli uccelli, l’asino, il cavallo alato, l’aragosta, le pernici, l’ariete, la lotta tra il gallo e la tartaruga,etc.

La cripta degli affreschi

La cripta massenziana è del IX secolo e venne costruita per conservare le reliquie dei Santi Martiri della Chiesa aquileiese (Ermacora, Fortunato, Crisogono, i fratelli Canziani ed altri); gli affreschi, invece, risalgono al XII secolo.
Sulle volte sono rappresentate le scene dell’apostolato di S. Marco fondatore, secondo la tradizione, della prima comunità cristiana aquileiese e gli episodi salienti della vita di S. Ermacora, primo vescovo della città, e di Fortunato, suo diacono. Sulle pareti sono affrescate la Crocefissione, la Deposizione, la Sepoltura di Cristo e la morte di Maria.
Sui pennacchi sono rappresentate figure di Santi e sullo zoccolo scene di contenuto cavalleresco ed allegorico.

Museo Archeologico Nazionale

Il più importante dell’Italia settentrionale per la ricchezza di documenti di epoca romana. Tra i reperti più preziosi troviamo:

  • la collezione dei ritratti funerari ed onorari, in pietra carsica e marmi diversi;
  • la collezione delle gemme e delle ambre intagliate, eccezionale per il numero dei pezzi e la qualità degli intagli;
  • la collezione dei vetri, stupenda per colori, forme trasparenze, iridescenze;
  • i mosaici policromi figurati provenienti dalle case signorili di età tardo-repubblicana
    i monumenti funerari spesso figurati (urne, stele, are, cippi, sarcofaghi, mausolei) che offrono numerose ed interessanti notizie sulla vita quotidiana del tempo.

Museo Paleocristiano di Monastero

Ospita i resti completi di un grande edificio ecclesiale dei secoli IV e V, raccoglie le iscrizioni funerarie cristiane e raffinati mosaici rinvenuti nelle campagne di scavo.

Museo Civico del Patriarcato

Conserva reliquiari in legno o metallo prezioso, uno splendido esempio di scultura costantinopolitana su lastra marmorea (VI sec.), ed ancora iscrizioni, testi e parametri sacri.

Altre opere nella Basilica di Aquileia

Madonna con il Bambino

Nella parte centrale, dentro una mandorla, è raffigurata la Madonna con il Bambino ed intorno i simboli dei quattro Evangelisti.
Ai lati i Santi Ermacora, Fortunato, Eufemia, Marco, Ilario e Taziano e, più piccoli, l’imperatore Corrado II assieme ai suoi familiari, il duca di Carinzia e il patriarca Poppone in atto di offrire alla Vergine il modello della basilica da lui rinnovata. Nella parte sottostante troviamo rappresentati otto Santi; più in basso una lunga iscrizione ricorda la consacrazione della Chiesa avvenuta il 13 luglio del 1031.

Tribuna magnaTribuna magna (fine XV secolo)

Opera scultorea di grande eleganza e raffinatezza eseguita da Bernardino da Bissone.

Sarcofago dei santi canziani (XIV secolo)

E’ più probabilmente un paliotto d’altare di stile gotico con al centro Cristo e ai lati i Santi Canzio, Canziano, Canzianilla e Proto.

Cristo della trincea

Busto di marmo di straordinaria forza espressiva scolpito da un soldato artista, Edmondo Furlan, durante la I guerra mondiale.

Crocifisso del XVI secolo

Alto m 2,15 e recentemente restaurato veniva portato nelle processioni propiziatorie per implorare la pioggia o altro.

Sarcofago detto di S.Marco papa del XIV secolo

Retto da quattro colonne è opera di Filippo de Sanctis. Sulla fronte un bassorilievo raffigura S. Ermacora con le quattro vergini aquileiesi: Erasma, Eufemia , Tecla e Dorotea. Sul retro: Cristo fra due donatori.

Plutei Massenziani

Lastre o transenne che oggi recingono la cappella destra dedicata a S. Pietro e che in origine delimitavano il presbiterio sopraelevato eretto dal patriarca Massenzio.


Polittico di pellegrino da San Daniele (1503)

Un tempo ornava l’abside al di sopra della cattedra patriarcale con funzione di pala d’altare. Sono rappresentati i Santi Pietro e Paolo, Ermacora e Fortunato, Marco e Teodoro, dominati dall’alto dalla figura del Salvatore.

Cappella dei Torrianidel XIII secolo

Custodisce i sarcofagi di alcuni patriarchi della famiglia della Torre; è dedicata a S: Ambrogio.

Pietà o Vesperbild

In pietra colorata, si trova all’interno della nicchia di S. Girolamo.

Madonna del latte o dell’ umiltà

In pietra d’Istria dipinta è in stile tardo romanico.

S.Sepolcro del XI secolo

Riproduzione del S. Sepolcro di Gerusalemme come era descritta da storici e viaggiatori altomedievali. Veniva usato per la liturgia della Settimana Santa.

Battistero del IV secolo

Posto di fronte all’ingresso principale della basilica ha pianta ottagonale e vasca esagonale interna (caratteristica di Aquileia e delle aree toccate dalla sua evangelizzazione).

Portico e chiesa dei pagani del IX secolo

Il patriarca Massenzio aveva eretto il portico davanti alla sua basilica per collegarla al battistero attraverso un edificio chiuso a due piani, la cosiddetta “Chiesa dei Pagani”.

Siti archeologici di Aquileia


Il foro romano

Il foro, oggi attraversato dalla via G. Augusta, era la piazza principale della città. Risale al II sec. d.C. Circondato da portici, sotto i quali c’erano botteghe e sale pubbliche per il consiglio cittadino, la tesoreria e gli archivi, qui si tenevano i pubblici comizi e le assemblee. Nell’annessa basilica forense si dibattevano le cause e gli affari.

Il sepolcreto

In epoca romana le sepolture dovevano essere collocate per legge fuori dalle mura cittadine, da cui derivò il costume di allinearle lungo le vie principali, denominate vie sepolcrali. Nell’area degli scavi il tratto di sepolcreto oggi visibile comprende cinque aree sepolcrali circondate da recinto, ciascuna delle quali appartenente ad una famiglia.
Risale tra la metà del I sec. d. C. e gli inizi del III ca. ed è l’unico esempio di cimitero romano rinvenuto ad Aquileia.

Il porto fluviale

Lungo la Via Sacra sono visibili i resti del porto costruito probabilmente verso il II sec. a.C., in seguito ampliato e ristrutturato più volte.
Il fiume si apriva con un letto largo 48 metri ed era affiancato da solide banchine lunghe 350 metri ed imponenti magazziniLungo la Via Sacra sono visibili i resti del porto costruito probabilmente verso il II sec. a.C., in seguito ampliato e ristrutturato più volte.
Il fiume si apriva con un letto largo 48 metri ed era affiancato da solide banchine lunghe 350 metri ed imponenti magazzini.

Case romane ed oratori paleocristiani

Attualmente sono visitabili due zone archeologiche con mosaici di abitazioni databili tra il I sec. a.C. ed il IV sec. d.C.

Grande mausoleo

Ricostruzione della tomba di un ignoto magistrato municipale databile all’età di Augusto (27 a.C. – 14 d.C .)